I pesci amano chi dorme
In questo capitolo di Fare Cura, di Valentina Barletta, il bisogno di dormire si scontra con i ritmi della società moderna, mentre il corpo chiede ascolto.
di Valentina Barletta
tutte le illustrazioni sono di Angela Zurlo
World sleep day
Il 14 marzo non è la giornata nella quale, con tacito consenso mondiale, possiamo rimanere a casa a dormire tutto il giorno, ma la data condivisa dalla World Sleep Society e dall’Accademia Italiana di Medicina del Sonno (AIMS) per sensibilizzare all’importanza del sonno.
C’è coerenza in tutte le statistiche, indipendentemente dall’età del campione: gli italiani dormono male.
La Società Italiana per le Malattie Respiratorie Infantili (SIMRI) conta che almeno il 15-20% dei bambini di età inferiore soffra di insonnia. Inoltre, sarebbero sottovalutati altri sintomi come il russamento nei bambini in fascia prescolare e la privazione di sonno degli adolescenti, spesso legata all’uso dei dispositivi elettronici.
L’Università di Torino stima che il 74% degli studenti universitari (su un totale di 600 intervistati) dorma meno di quanto raccomandato dall’AIMS.
Anche se il bisogno di sonno è individuale, sarebbero raccomandate 7-8 ore a notte nell’adulto, ma è ampiamente condivisa la sensazione di non dormire abbastanza. Le abitudini e lo stress quotidiano, così come la dieta, sarebbero collegate alla scarsa qualità del riposo notturno. Le categorie più vulnerabili sono i turnisti e gli anziani; anche la presenza di bambini sotto i 14 anni sarebbe associata a scarsa qualità del sonno.
Gufi patologici
L’insonnia è descritta come una frammentazione del sonno, ma altri disturbi sono spesso sottovalutati, come le apnee notturne, le parasonnie e il bruxismo. Il «gufo patologico» è un soggetto con un’alterazione cronica del ritmo circadiano; i gufi sarebbero esposti a un maggior rischio di ammalarsi di diabete, malattie cardiovascolari e malattie neurologiche come la malattia di Alzheimer.
La memoria, il potere decisionale e la capacità di risolvere problemi diminuiscono in assenza di sonno.
I ricercatori dello University College di Londra e dell’Università della Repubblica uruguaiana hanno studiato l’associazione tra sonno e perdita di volume cerebrale, confermando che dormire adeguatamente porterebbe a un rallentamento dell’invecchiamento.
Gli studi stimano che un’abitudine a dormire circa 4 ore per notte sarebbe collegata a un’accelerazione dell’invecchiamento di 8 anni.
Se anche le meduse dormono
Federica Sgorbissi, giornalista scientifica, per la rivista Il Tascabile, mette subito in chiaro che dal punto di vista scientifico, sul tema del sonno c’è ancora un grande mistero.
Il sonno si presenta come fenomeno comune nel regno animale; dormono sicuramente tutti gli animali con una struttura cerebrale complessa. Ma dorme anche il verme nematode C. Elegans e si ipotizza che anche le meduse, organismi molto più semplici dal punto di vista neurologico, siano in grado di farlo, confermando che il sonno sarebbe una funzione antica e fondamentale, nata con la comparsa dei neuroni.
In un sistema predatorio, dormire non solo ci espone a pericoli, ma sospende la ricerca del cibo e la possibilità dell’accoppiamento. Per questo i biologi definiscono il sonno come un fenomeno paradosso.
Noi umani passiamo circa un terzo della vita a dormire, e secondo gli scienziati servirebbe a mantenere in funzione le connessioni sinaptiche più forti ed eliminare quelle deboli, fare pulizia delle esperienze quotidiane.
Il sonno è un fenomeno attivo
Il sistema nervoso centrale lavora attraverso network neuronali e modificazioni biochimiche per favorire l’alternarsi ciclico del sonno con la veglia, con un meccanismo flip-flop.
Il principale regolatore è il ritmo circadiano: il suo master clock si trova nell’ipotalamo ed è il nucleo sovrachiasmatico, che sincronizza tutti gli altri oscillatori periferici.
Il ritmo circadiano varia dalle 20 alle 28 ore ed è per lo più regolato dall’alternanza luce-buio.
La melatonina è l’effettore: prodotta dalla ghiandola pineale nelle ore serali con il buio, l’informazione giunge attraverso le fibre retiniche afferenti al nucleo sovrachiasmatico; la sua produzione diminuisce con l’età.
Flessibilità notturna
Numerosi studi dimostrerebbero che dormire col partner, mantenere uno stretto contatto a pelle nuda, migliorerebbe la qualità del riposo grazie alla modulazione dei livelli di citochine infiammatorie e all’aumento dell’ossitocina.
La dottoressa Wendy Troxel, specialista in medicina del sonno comportamentale, ha partecipato a diversi TEDx dedicando attenzione al tema del sonno nella coppia.
Se è vero che la condivisione del sonno e della camera da letto rappresenta un elemento sociale importante per la coppia, considerare di dormire separati, con una certa elasticità, dice Troxel, sembrerebbe contribuire a migliorare umore e qualità del sonno.
Nei Paesi scandinavi ci sarebbe la tradizione di avere letti divisi da unire all’occorrenza; negli USA il 25% delle coppie ha spazi separati per il sonno, non per ragioni di crisi coniugale, ma come scelta per preservare il proprio benessere.
Power nap
Una pubblicazione del 2023 sul Medical Journal of Australia di Amy C. Reynolds e dei suoi colleghi mette in evidenza che chi dorme bene lavora meglio.
Paco Muñoz, professore del Dipartimento di Medicina e Scienze della Vita dell’Università Pompeu Fabra di Barcellona, ha condotto uno studio pilota dal quale emerge che 30 minuti di sonno dopo pranzo sono sufficienti a migliorare l’umore, aumentare la concentrazione e ridurre la fatica degli studenti, senza compromettere il riposo notturno.
L’Università ha quindi deciso di imporre un riposino a tutti, impegnandosi anche ad adattare gli spazi universitari per renderli confortevoli.
Così, finalmente, viene sdoganato il pisolino pomeridiano e l’argomento sembrerebbe avere catturato l’interesse delle aziende attente alla ricerca del benessere del lavoratore, alla prevenzione degli infortuni e all’incremento della produttività.
Negli ultimi anni si è registrata una crescita del volume degli investimenti legati alla qualità del riposo, con la diffusione di app per il monitoraggio del sonno, dispositivi che emettono rumore bianco o training di rilassamento, stanze d’albergo ed esperienze dedicate con tisane, oli essenziali ed altre coccole.
E naturalmente: tappi antirumore e mascherine per la luce.
Il letargo
Un’eccessiva sonnolenza diurna dovrebbe essere messa in correlazione con una scarsa qualità del sonno notturno e indurci a cercarne la causa. Le ipersonnie primarie sono rare; più frequenti quelle secondarie all’uso di farmaci, a patologie neurologiche o psichiche come la depressione.
Nel romanzo di Otessa Moshfegh, la protagonista, giovane donna newyorkese, si abbandonava al sonno indotto da dosi massicce di psicofarmaci per fuggire al disagio. Un letargo nel quale sopravvivere come gli animali all’inverno, una vita al minimo consumo e al minimo dolore.
Nina Cassian in Ginnastica Mattutina scrive dell’angoscia del risveglio:
«Mi sveglio e dico: sono perduta / È il mio primo pensiero all’alba.
Comincio bene la giornata / con questo pensiero assassino.»
E in Devo dormire sembra trovare conforto nell’abbandonarsi al sonno:
«Qualunque cosa accada, / devo farmi / la mia dose di sonno (…)
non dividerò con nessuno / la mia razione di torpore.
(…) nel sonno, / le mie cellule morte / si tramutano in oro puro, setacciato, / perché possa resuscitare al chiarore / e camminare / in mezzo a voi (…)»
Vieneme ’nzuonno
In napoletano «suonno» vuol dire sonno, ma anche sogno.
Freud ha affidato ai sogni la chiave di accesso ai desideri repressi dell’inconscio. Jung pensava invece che i sogni fossero espressione di intuizioni che collegano l’individuo a simboli universali, a un inconscio collettivo.
Nelle interpretazioni psico-neuro-biologiche, il sonno è uno spazio intuitivo nel quale il nostro cervello organizza elementi della nostra realtà interiore.
Le neuroscienze sembrano confermare l’ipotesi che stimoli interni ed esterni contribuiscano a fornire elementi per la costruzione del contenuto onirico, come se il cervello compisse una sintesi; il sogno rappresenterebbe la nostra interpretazione, una narrazione che deriva dall’elaborazione delle nostre esperienze.
Quando ci appare premonitore, non è da intendere come evento paranormale; piuttosto sembrerebbe indicativo di una certa capacità intuitiva, insita in noi ma della quale siamo noi stessi i primi a dubitare.
Dovremmo invece interrogare di più i nostri sogni e accogliere con fiducia le loro risposte, affidarci alla narrazione interiore che si esprime attraverso quelle visioni, e se non ci daranno i numeri vincenti del lotto, almeno avremo la possibilità di scoprire qualcosa di noi che a occhi aperti non riusciamo a vedere.
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Fonti
Citazione artistica
"I pesci amano chi dorme" è una citazione dell’artista Oniricalliope.Articolo su sonno e regno animale
Federica Sgorbissi, Se anche le meduse dormono, Il Tascabile.Studio su sonno e produttività
Amy C. Reynolds et al., Insomnia and workplace productivity loss among young working adults, Medical Journal of Australia, 2023.Approfondimento sui ritmi circadiani
Circadian Rhythms and Sleep in Humans, National Center for Biotechnology Information (NCBI).Libri citati
Otessa Moshfegh, Il mio anno di riposo e oblio, 2018, Feltrinelli
Nina Cassian, C’è modo e modo di sparire, 2013, Adelphi
Sono un medico, mi sono specializzata in fisiatria a Napoli, dove sono cresciuta negli anni novanta. Da sempre studio e metto in pratica le discipline orientali di cura, lo shiatsu, le ginnastiche mediche cinesi e l'agopuntura. Con la mia amica-sorella Laura abbiamo fondato Chef Gomasio, cominciando a cucinare nelle case dei napoletani, per qualche ristorante, ai concerti, agli eventi e nelle occasioni speciali. Poi abbiamo aperto un piccolo locale a Milano, nel frattempo ho lavorato come insegnante di cucina per Slow Food, e per l'Alleanza dei Cuochi.
Negli ultimi anni ho focalizzato la mia attenzione sulle “pratiche somatiche” partecipando a gruppi di ricerca e laboratori su ascolto e movimento in natura, a pratiche di yoga e meditazione. Nel mio lavoro quotidiano cerco di portare questo studio e queste esperienze.
Fare cura nasce dal bisogno di sentirmi a casa e di raccontare questo spazio ritrovato; esplorare insieme le pratiche di salute e di cura, come azione politica per vivere e condividere le nostre esperienze, i nostri amori, le nostre famiglie. Questo è uno spazio di riflessione e di spunti pratici, consigli di lettura, esplorazioni e pratiche quotidiane per prenderci cura di noi stessi e della collettività.
Appuntamenti interessanti dei prossimi giorni.
Il 26 e 27 aprile a Milano, presso l’Istituto Europeo di Shiatsu, si terrà Embodying Shiatsu, un seminario dedicato alla relazione tra corpo, movimento e tocco shiatsu, a cura di Demian Troiano Hackman. Per informazioni è possibile scrivere a scuola@shiatsu.milano.it o contattare il numero WhatsApp 339 4757570.
Tornano i seminari di Yoga Sensibile con Carla Barucchello a Milano, presso Spazio Oasi (Via Varese 12). I prossimi appuntamenti sono previsti per il 17 e 18 maggio: sabato dalle 15:00 alle 18:00 e domenica dalle 10:00 alle 13:00. Info e iscrizioni: yogasensibile@gmail.com.
Dal 23 al 25 maggio a Pavia si svolgerà ConTatto: pratiche di resistenza e liberazione per la salute mentale e oltre, il festival organizzato dalla Brigata Basaglia. L’evento prevede incontri, laboratori, conferenze e musica presso Radio Aut, in Via Faruffini 4. Maggiori informazioni su: brigatabasaglia.org.
Fino all’8 giugno, al PAC di Milano, è visitabile la mostra Body of Evidence di Shirin Neshat, un’ampia personale dell’artista iraniana che mette in discussione temi legati a potere, religione, razza e alle relazioni tra passato e presente, Oriente e Occidente, individuo e collettività.
Fino al 25 maggio 2025, presso il Laboratorio Aperto del complesso di San Paolo (Vicolo delle Asse 5), si potrà visitare Come un segno di memoria, una mostra curata dalla Galleria Caracol con le illustrazioni di Manuel Fior, Andrea Serio ed Elisa Talentino.
Dal 9 all’11 maggio a Siena, presso l’Accademia dei Fisiocritici, si svolgeranno le Giornate Italiane di Neuroagopuntura, un evento rivolto agli addetti ai lavori e organizzato da AMI (Agopuntura Medica Integrata). Maggiori info su: agopunturaintegrata.it.
Infine, dal 14 al 21 luglio si terrà una vacanza yoga in Puglia, presso Masseria Potenti a Manduria (TA), guidata da Francesca Petrilli e Stella Ziggiotti. Per partecipare o ricevere informazioni: info@centered_yoga_studio.
Poster è un progetto di Reversocollettivo.
Questa uscita è coordinata dalla direzione editoriale di Claudio Morelli